L'Occidente di fronte al terrorismo
Mondadori 2004
Potrà l'Europa diventare quel che è oggi l'America, una superpotenza che
fa il bello e il cattivo tempo? Ha senso parlare di un'Europa alternativa
all'America? È ancora possibile un comune avvenire atlantico? I
fondamentalisti islamici metteranno in ginocchio l'Occidente? Come si
potrà vincere la guerra al terrorismo? Dopo il successo di Maledetti
americani e Benedetti americani Massimo Teodori conclude la trilogia
affrontando il rapporto fra il Vecchio continente e il Nuovo mondo nel
momento più drammatico per il mondo post-bipolare. Il 2004 è un anno
decisivo: gli Europei rinnovano il loro Parlamento che dovrà dire la sua
sulla traballante Unione Europea, e gli Americani decidono se approvare
la guerra al terrorismo del presidente repubblicano George W. Bush o
preferire l'alternativa del democratico John F. Kerry. Secondo l'autore,
il vizio oscuro dell'Europa sta nei suoi tratti originari. La sua
incapacità di pesare nel mondo non deriva soltanto dalla mancanza di una
politica estera e di difesa ma dal modo stesso in cui si sta unificando,
dal suo cronico rifiuto di leadership, dal deficit democratico delle sue
istituzioni e dall'assenza di una mitologia continentale in grado di
conferire a popolazioni così disparate identità, appartenenza e speranza.
E' perciò illusorio affermare che l'Unione Europea possa fare da
contraltare agli Stati Uniti: "Fino a quando gli Europei non saranno
capaci di innalzare bandiere ideali, e di sostenerle facendo anche
ricorso alla forza, resteranno nell'anticamera della storia."
Teodori, con la competenza dello storico e la lucidità del saggista
politico, approfondisce i sei caratteri fondanti le due parti
dell'Occidente - origine e storia, demos e
Costituzione, leadership e unità, democrazia ed elezioni, società ed
etnie, esperimento e missione - e individua i principali fattori che
hanno fatto la differenza tra le due esperienze civilizzatrici. Di fronte
all'aggressività dei terroristi manifestatasi l'11 settembre a New York e
Washington e l'11 marzo a Madrid, diviene oggi inevitabile quel
ricongiungimento fra gli Stati Uniti e i Paesi europei che si è infranto
con il divorzio sulla guerra in Iraq. Ora come non mai, per impedire il
tramonto dell'Occidente, l'Europa ha bisogno dell'America e l'America non
può fare a meno dell'Europa.
INDICE
MITI E REALTA’
Provocazione di un filoamericano tutt’altro che euroscettico
I - RICONGIUNGIMENTI ESEPARAZIONI ATLANTICHE
Il divorzio tra Europa e America - La guerra in Iraq - Perché gli
Americani sono venuti in soccorso dell’Europa - Perché gli Europei
pensano di non avere più bisogno degli Americani - L'invidia
transatlantica – Cosa manca all’Europa per essere una superpotenza -
L'Europa non è l'America.
II - ORIGINE E STORIA
Due storie antitetiche - La nascita della nazione americana - Un'Unione
Europea dimezzata.
III - DEMOS E COSTITUZIONE
Cos’è il Demos - Costituzione miracolo e
Trattato fantasma – Il modello federalista USA e l’assenza del
federalismo europeo.
IV - LEADERSHIP E UNITÀ
Democrazie versus totalitarismi - La forza della Repubblica presidenziale
- La debolezza dell’Europa acefala.
V - DEMOCRAZIA ED ELEZIONI
Appartenenza e patria - Lo spirito democratico americano - Il caso George
W. Bush -Il deficit democratico dell’Europa
VI - SOCIETÀ ED ETNIE
“Il Crogiolo di Dio” - L’America laica coltiva lo spirito religioso - In
Europa immigrati senza patria – Antisemitismo e anti-israelismo
VII - ESPERIMENTO E MISSIONE
Missione nazionale? - Il “destino manifesto” degli Americani - Europei
senza miti
VIII – EUROAMERICANI: DAL DIVORZIO ALLA CONVIVENZA
Iraq: non è più tempo di ragioni e di torti - Un’Europa centrifugata -
L’elefante repubblicano e l’asino democratico - L’ipnosi pacifista e
l’alibi dell’ONU di fronte alla sfida terrorista – Dall’11 settembre
all’11 marzo: l’America ha bisogno dell’Europa e l’Europa non può fare a
meno dell’America